Durante le operazioni di cura del patrimonio della Biblioteca Acclavio di Taranto sono stati ritrovati gli scritti originali che il poeta Salvatore Quasimodo (1901-1968), Premio Nobel per la Letteratura 1959, lasciò all’istituzione quando nel 1967 si recò nella città pugliese, impegnato nella traduzione degli epigrammi del grande poeta greco Leonida da Taranto. L’annuncio del ritrovamento è stato dato dal sindaco Rinaldo Melucci.
“L’emozione di vedere quei testi vergati a mano – ha commentato Melucci – l’emozione di vedere l’impronta di quella stessa mano, impressa sulla carta a garanzia dell’autenticità di quel lavoro intellettuale, è stata forte quanto il legame che ci unisce alla nostra storia. Taranto è luogo di cultura da 28 secoli, respiriamo la bellezza che altrove non possono nemmeno immaginare. Nei giorni d’attesa per il titolo di Capitale Italiana della Cultura, questo tesoro ritrovato conferma che la nostra ambizione è legittima”.
L’amministrazione comunale, insieme con i funzionari della Biblioteca Acclavio e con gli operatori di Museion, cui è affidata la cura del patrimonio bibliotecario comunale, è già al lavoro “per rendere queste meravigliose trascrizioni – sottolinea il sindaco – un patrimonio condiviso dell’intera comunità”.